MEMORIA FOSSILE

Siamo di fronte ad una civiltà del passato, estinta.
Ciò che rimane di questo popolo, che viveva di ferro e di fuoco, è una città, o meglio i suoi resti.
Per rintracciare le prove della sua esistenza, abbiamo solo le tracce che questa civiltà ha lasciato dietro di sé.
Immagini, testimonianze, suoni, che sono – inevitabilmente – reperti stratificati di un mondo che è scomparso.

A Savona il passato è morto, il presente è immobile e il futuro impossibile.
Oltre venti anni fa, con la chiusura della sua acciaieria più importante, l’ILVA, si è scelto di socializzare le perdite e privatizzare i profitti.
Ma non volevamo fare ordine, non ci sembra necessariamente l’unica operazione che ci resta.
Il film racconta la storia di una città con un passato industriale, che ha perso la propria identità nel passaggio alla contemporaneità.

 

La scelta di comporre un ritratto storico che scompagina i registri consueti del genere documentario è dettata dal fatto che non vogliamo persuaderci dell’utilità della memoria in quanto monumento. Nel museificare il ricordo lo congeliamo, lo priviamo di vita. A questa operazione abbiamo deciso di ribellarci. Ciò che avevamo ben chiaro, è che ogni elemento tra le nostre mani, dalle foto ai filmati d’epoca, alle immagini e alle testimonianze raccolti oggi, diventano immediatamente reperti, tracce del passato.

We are facing a past civilization, now extinct.
What remains of this civilization, who lived on iron and fire, is a city, or rather what here remains.
To find evidence of its existence, we have only the tracks that this civilization has left behind.
Pictures, testimonials, sounds that are – inevitably – stratified elements of a world that has disappeared.

In Savona the past is dead, the present time is still, and the future impossible.
Over twenty years ago, with the closure of its most important steelworks, ILVA, it was decided to socialize the losses and privatize the profits.
But we didn’t want to order, we do not think necessarily the only operation that we have left.
The film tells the story of a city with an industrial past, which has lost its identity in the transition to modernity.
The choice to compose a historical portrait that disrupts the usual registers of the documentary genre is dictated by the fact that we do not want to persuade the utility of the memory as a monument. What we had very clear, is that every item in our hands, from photos to movies of the era, to the images and testimonies collected today are immediately finds traces of the past.

 

Nous sommes confrontés à une civilisation passée, éteint.
Ce qui reste de cette civilisation, qui vivait dans le fer et le feu, il est un
ville, ou plutôt ses restes.
Pour trouver des preuves de son existence, nous n’avons que les pistes
cette civilisation a laissé derrière lui.
Photos, témoignages, sons qui sont – forcément – Trouve
laminé à un monde qui a disparu.

 

Estamos frente a una civilización pasada, extinta.
Lo que queda de esta civilización, que vivió del hierro y del fuego, es una ciudad, o más bien sus restos.
Para encontrar evidencia de su existencia, tenemos sólo las pistas que esta civilización nos ha dejado atrás.
Fotos, testimonios, sonidos que son – inevitablemente – estratificados hallazgos de un mundo que ha desaparecido.

 

Qui sotto il film Memoria Fossile:

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